Malocclusioni

La malocclusione dentale è un’errata chiusura delle arcate dentali. Tale chiusura, per definizione, è il modo migliore che le arcate dentali hanno per raggiungere la massima intercuspidazione, ossia il maggior numero di contatti fra i denti, necessario per esprimere la forza dei muscoli masticatori: masseteri, temporali e pterigoidei. Ciò assume il massimo significato durante l’atto deglutitorio, senza interposizione linguale.

Generalmente la malocclusione è dovuta ad un insufficiente allineamento dei denti stessi nelle arcate dentali, oppure ad una eccessiva discrepanza in senso antero-posteriore e/o trasversale delle basi ossee che sostengono i denti. La malocclusione si genera come ricerca della massima intercuspidazione, evitando qualunque, anche il benché minimo precontatto fra le arcate, che possa impedire ciò. Quindi, noi chiamiamo “malocclusione” il risultato finale di un lungo processo evolutivo. La presenza di precontatti condizionerà il mantenimento della malocclusione, quanto l’istaurarsi delle usure dentali e spesso di una condizione di bruxismo (notturno) e di serramento mandibolare diurno.

La malocclusione è spesso correlata a disfunzione della cinematica mandibolare e può accompagnarsi anche ad anomalie della deglutizione, con spinta linguale sui denti. Può accompagnare le sindromi cefalalgiche e le cervicalgie.

Nuova immagineAttraverso il nervo trigemino, può portare informazioni disturbanti a partire dai muscoli masseteri, dalla articolazione temporo-mandibolare (ATM), dai denti e dalla lingua. La malocclusione può dunque rappresentare una causa di alterazione dell’assetto posturale o esserne una conseguenza.

La consulenza specialistica di un dentista è importante e deve essere abbinata ad una Valutazione Posturale completa, in grado di indagare correlazioni con altri recettori posturali e individuarne le cause.

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